Teatro

Angelo Forte: giovane tenore e grande promessa

Angelo Forte: giovane tenore e grande promessa

Appena si entra a Palazzo Barbarigo Minotto, si respira subito l'aria settecentesca degli incontri intellettuali e musicali, dove dame e signori veneziani si intrattenevano con musiche suonate al pianoforte e accompagnate da pochi strumenti musicali. E si percepisce all'istante che i protagonisti della serata, cantanti lirici e musicisti, renderanno speciali i duetti d'amore proposti. Ma quello che rimane oscuro è il talento di questi artisti, almeno finchè non entrano in scena. Solo a questo punto, scopro che nel nostro panorama lirico abbiamo un talento ancora nascosto, ma che brilla già di luce intensa. Angelo Forte, è il giovane interprete di alcune delle famose arie d'amore interpretate almeno una volta dai cantanti conosciuti nel panorama artistico internazionale, ai quali però nulla può invidiare questa giovane promessa. Dalla Traviata "Oh qual pallor", momento in cui Violetta e Alfredo iniziano a lasciarsi alle spalle un certo distacco ed entrare in intimità, Angelo riesce con la sua versatilità a cambiare veste al personaggio ed a improntare le sue qualità vocali: la purezza, la potenza e l’eleganza dei pianissimi che ricordano il compianto Corelli. La sua padronanza della scena ed il carisma invece sono palesi nella rappresentazione dell'Invettiva, sempre in Traviata, dove un Alfredo tradito umilia la sua amata, senza il minimo accenno di pietà. E' un ottimo interprete delle arie romantiche e si cimenta senza incertezze in opere ed operette come "Tace il labbro" tratto da "La Vedova Allegra", “ Musica proibita” di Gastaldon, e in "O soave fanciulla" da "La Bohème" è senza dubbio è un amante sensuale che rincorre l’amore della sua Mimì appena conosciuta, senza risparmiarsi neppure nel lungo ed interminabile do acuto che completa il duetto. Artista preparato e già maturo per opere di un certo livello, considerando la sua giovane età, è una promessa della lirica da seguire con attenzione. Ci sono tutti gli ingredienti affinchè possa aspirare ad una carriera radiosa come quella del tanto amato Luciano Pavarotti. Ma voglio sapere di più sulla sua vita e la sua carriera. Così mi avvicino al camerino ed iniziamo a conversare. Con molta disponibilità, il giovane Maestro risponde alle mie domande: - Quando si è accorto di avere una voce così particolare? Direi, che forse l’ho sempre saputo, sa, da bimbo in chiesa mi facevan sempre cantare da solo e mi veniva sempre detto di essere molto bravo, ma io preferivo pensare alle mie fidanzatine oppure a correre a giocare a pallone coi miei amici. E’ stato solo dopo verso i quattordici anni che ho capito che avrei voluto diventare un tenore, e devo questa scelta ad un altro tenore, il grande Luciano. Comprai con i miei risparmi la famosa edizione di Bohème di Karajan, e lì rimasi folgorato… ecco da quel giorno non mi son più fermato. - E' orientato su altri generi, come ha scelto Bocelli, oppure si vuole perfezionare sulla lirica? (Ride) Beh, io adoro tutta la musica, ma voglio dedicare la mia vita all’opera. - Si è già parlato di lei in riviste autorevoli come "Opera Now" dove il giornalista Carlo Vitali l'apostrofa come "tenore versatile". Lei invece come si descrive artisticamente? Ah, no! Le descrizioni lasciamole fare a chi le sa fare. Mi dica lei ad esempio le è piaciuto lo spettacolo? ( rispondo con un timido, Si!) E c’è stato anche un solo momento in cui lei avrebbe voluto esser in scena magari al posto del soprano con me? ( arrossisco un po’ e rispondo..Si!) Posso chiederle quando? (rispondo senza esitare: Bohème) Ecco vede, io mi descrivo così…. La voce è importante, bisogna averne cura, ma da sola non basta, far partecipe il pubblico, questa è la chiave; usare tutti i colori che la tua anima ti suggerisce per esternare il tuo sentimento, e se lo fai con vero cuore, la voce non ti tradirà mai…. Anzi ti aiuta. - Chi sono i cantanti con cui si è trovato più in sintonia lavorando nell’opera? Ah, tanti… sa, io ho fatto tanta gavetta e ne faccio ancora; ho cantato in piccolissimi ruoli da comprimario ( per guadagnare qualcosa e pagarmi gli studi)insieme a Nicola Martinucci, Elisabetta Fiorillo, Michel Crider, Piero Giuliacci ( un vero gentiluomo), grandi cantanti che mi hanno insegnato molto. -Qual è la sua opera preferita? Quella del momento, anche se non nego di avere un debole per Bohème. -Vedo che lei porta la fede, è sposato? (sorride), no, questo è un ricordo molto importante per me. Era della mia nonna materna Virginia, che mi ha aiutato molto ad intraprendere questa carriera e alla quale devo la mia crescita ed educazione. -Quindi è single, o fidanzato? Si, sono single attualmente; è molto difficile trovare una persona che accetti il fatto di vederti poco e di saperti sempre attorniato da belle donne, come lei.. (timidamente rispondo: grazie, e lui sorridendo) è la verità! - Quali sono i suoi prossimi impegni? Adesso sono in alto mare, perché sto studiando tantissimo per una cosa molto importante, che non le dico per scaramanzia…. - Lei è un cantante che ha un fascino d’altri tempi lo sa? (lui mi sorride) Grazie, questo è un bel complimento. Con questa botta e risposta piacevole si conclude la nostra intervista. PER CONOSCERE MEGLIO L'ARTISTA: https://www.myspace.com/angeloermesforte